La storia del tè ha inizio molti secoli fa. Narra la leggenda di un imperatore cinese di nome Shen Nung, vissuto attorno al 2737 A.C., che un giorno, mentre attendeva che la sua acqua bollisse per farsi un infuso, cadde nella stessa acqua una fogliolina della pianta “Camellia Sinensis” regalando così all’imperatore la prima tazza di tè della storia.
La coltivazione del tè si diffuse ben presto dalla Cina al Giappone. Il primo documento giapponese che menziona il tè risale al 593 D.C. e nel XIII secolo fu scritto un manuale giapponese tutto dedicato a questa bevanda.
Con il passare dei secoli, il popolo del “sol levante” apprezzò sempre di più questo infuso fino a trasformarlo in autentico rituale.
Anche altri paesi confinanti con la Cina, India settentrionale, Thailandia e indocina ne scoprirono presto i piaceri, incoraggiati dai monaci buddisti, sempre in lotta con l’abuso di alcolici nella popolazione.
Gli Arabi, da sempre un popolo di navigatori e di mercanti, già dalla metà del IX secolo apprezzarono il tè, che avevano scoperto durante i loro viaggi fra i popoli dell’Asia sudorientale, con i quali avevano intrecciato una fitta rete di scambi commerciali.
Gli Olandesi, grazie alle loro compagnie di navigazione e commercio, furono i primi ad introdurre il tè in Europa, intorno al 1610 e, Veneziani, Portoghesi e Russi furono tra i primi ad apprezzarlo.
Si pensa che il tè sia giunto in Gran Bretagna nel 1653 (il primo documento che ne testimonia la vendita come bevanda risale al 1657).
Caterina di Braganza, figlia del re del Portogallo, era molto ghiotta di questa esotica bevanda e, quando nel 1662 lasciò la sua patria per andare in sposa a Carlo II, portò con sé in Inghilterra varie casse di tè.
A quel tempo, il tè si poteva acquistare nelle caffetterie e nelle botteghe degli speziali, oltre che dai mercanti di seta e porcellane.
Tuttavia, verso la fine del secolo XVII, in Inghilterra si continuava a consumare più
caffè che tè, mentre quest’ultimo era diventato la bevanda preferita del nuovo mondo.
Le Coffee Houses di Londra, erano diventate il luogo ideale per incontri politici e di affari, così, paradossalmente, si può dire che proprio le caffetterie contribuirono in larga misura a diffondere la conoscenza del tè e a farlo apprezzare in modo capillare.
Intorno al 1700 c’erano più duemila Coffe Houses in tutta Londra.
Più tardi verso la metà del 1700, le Coffee Houses divennero Coffee and Tea Houses, proprio per l’apprezzamento sempre più massiccio della nuova bevanda.
Durante il Settecento il consumo del tè aumentò incredibilmente: a fine secolo il rito domestico infatti, era già stato adottato nelle famiglie dell’alta società, si diffuse poi anche alle classi medie e infine negli ambienti popolari anche per l’abrogazione della tassa sul tè decisa nel 1783 da William Pitt per combattere il mercato nero.
Nella seconda metà del secolo la moda del tè aveva fatto nascere i “Tea Gardens”: i Londinesi di ogni estrazione sociale andavano a passeggiare in raffinati giardini, all’ombra di un tempio rococò o seduti sull’erba, attorno ad un tavolino e talvolta anche al suono di un’orchestra, gustavano una buona tazza di tè, accompagnata da pane, burro, cakes. Fette sottili di pane morbido accompagnate da ingredienti diversi secondo l’invenzione dell’astuto conte di Sandwich, che per primo aveva ideato, al tavolo da gioco, quello che è poi diventato il panino farcito per eccellenza.
Nel 1840 Anna, settima duchessa di Bedford, inventò l’afternoon tea da consumarsi alle 18, (all’inizio del XX secolo è stato spostato verso le 17), allo scopo di colmare il vuoto inevitabile fra il pranzo e la cena.
In molte grandi città europee si aprirono negozi specializzati in cui era possibile degustare l’infuso e acquistare le miscele preferite e gli accessori come tazze, teiere, bollitori. A Londra la Fortnum & Mason tea, drogheria specializzata, la House of Floris,
raffinata sala da tè, l’Hotel Ritz, lussuoso albergo dove il “ five o’clock tea” viene servito in una sala splendidamente decorata e con un servizio inappuntabile.
A Parigi Mariage Frères rifornisce i negozi più esclusivi, Fauchon propone specialità rare, preziose e qualità di tè provenienti da tutto il mondo, Angelina è il locale storico dove si possono degustare tè indiani esclusivi.
A Berlino il Caffè Einstein e l’Hotel Adlon sono i ritrovi più frequentati per il tè del pomeriggio.
L’Italia scopre il tè dopo la seconda guerra mondiale e anche da noi si trovano negozi specializzati e sale da tè: Florian a Venezia, Babington in Piazza di Spagna a Roma, Caffè Pedrocchi a Padova, Caffè Gilli a Firenze.