Per alcuni secoli avere in casa e in tavola degli agrumi fu uno status symbol per molte famiglie, per la bellezza delle foglie, dei fiori e dei colori dei frutti. Nelle residenze patrizie era d’obbligo avere ”l’orangerie” come elemento decorativo. Vincenzo Corrado, celebre cuoco, vissuto a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, autore di diverse pubblicazioni sulla civiltà della tavola, descrivendo un ricevimento nella casa di campagna della duchessa Anna Caracciolo, sottolinea la presenza di piante di agrumi nei giardini e negli orti. Dicendo “spediti e snelli spiccati cedri e agrumi belli”. Nel 1787 Vincenzo Corrado pubblicò anche un volume sulla Fisiologia degli agrumi con una serie di consigli utili per impiantare un agrumeto nel proprio giardino.
Varietà e utilizzo: l’Italia è famosa nel mondo per le varietà di arance col succo rosso: Tarocco, Moro, Sanguinello comune, Sanguinello moscato, provenienti dalla Sicilia (piana di Catania e zone circostanti). Esiste anche una varietà di arancia detta “amara”; essa contiene un olio essenziale di sapore amaro, usato per la preparazione di liquori amari, canditi e marmellate.
Sono i frutti invernali per eccellenza, sono tanti e alcuni sono nati da incroci particolari. Pompelmo, arancia, mandarino e clementina sono gli agrumi più conosciuti: un bicchiere del loro succo apporta la quantità di vitamina C sufficiente a soddisfare il fabbisogno quotidiano dell’organismo, in esso è presente anche la vitamina A, utile per la pelle e il magnesio che rinforza il sistema nervoso. Per ottenere il massimo dei benefici devi bere la spremuta appena fatta in quanto a contatto con l’ossigeno ma anche della luce e del calore la vitamina C si degrada velocemente.
Con il termine agrume si vuole indicare un “gusto”, deriva infatti dal latino acru(s) ovvero “agro” e sta a indicare la famiglia di piante sempreverdi da cui nascono frutti profumati e dal sapore pieno e intenso.